Saggi > Saggi di Giovanni Giacobbe dell'anno 2014

La strada per Strasburgo e ritorno

L’algoritmo della cinofilia in Italia si basa sul nulla. Ma non sul nulla tecnico ( beh purtroppo spesso anche.. temo), bensì  sul nulla normativo. Non già solo una ‘vacatio legis’ , ma, di più, peggio dunque, su una sequela di dinamiche autoreferenziali che attecchiscono come erbacce in un terreno senza custode. Il legislatore è un po’ come il custode di un terreno con tanti padroni.   A lui dovrebbe spettare di essere  il custode delle libertà individuali in un gruppo sociale , sia esso composto da due o da cinquantasei milioni di persone. Se il legislatore non custodisce un bene mettendone delle regole di esercizio o di utilizzo , quel bene sarà utilizzato a piacimento da ogni padrone. E questa cosa va fatta con assennatezza, non deve semplicemente livellare verso il basso. Cioè se io posseggo una Ferrari od una Chevrolet Spark, 1000 di cilindrata e per di più a gas, in autostrada il limite che dovrò rispettare sarà sempre di 130 km orari; sia che io ci possa arrivare solo nei tratti di discesa in netto declivio, sia che ci possa arrivare anche in seconda marcia. Però anche possedendo una Ferrari non potrei non dire che ciò sia cosa assennata per il vivere civile in un gruppo sociale.

Accade dunque che la cinofilia sia proprio uno di questi beni senza custodia. Ed ironia della sorte sia persino un bene con più padroni di quanti siano i cani.. il che è ontologicamente la riprova non solo di un vuoto normativo, ma di un vuoto di onestà intellettuale. Ma si sa, anche chi non ha mai dato un calcio ad un pallone in Italia può celebrarsi insuperabile allenatore in quel delirio supponente che ci maschera tutto l’anno, non solo a carnevale, come adesso, nei giorni in cui scrivo,  da novelli pinocchio. Ma chi smentirebbe pinocchio all’interno del paese dei balocchi? Chi potrebbe ergersi a fatina..

Così io ho smesso di proferire parola o di scrivere magari nei gruppi cinofili di questo strumento di comunicazione di massa quale è Facebook, perché nell’algoritmo cinofilo Italiano la mia parola ha valore quanto quella di pinocchio.

Ma non ho smesso di impegnarmi insieme ad altri “cinofili di lungo corso” (grazie Massimo Giunta per l’eccellente definizione che pacatamente segna un giusto confine a far differenza tra gli uomini della cinofilia) . Così profondendo massimo sforzo lontano da ogni riflettore autoreferenziale  sono riuscito (con un drappello  di uomini ostinati quanto me) ad approdare ad un Legislatore più attento di quello Italiano, quello Europeo. Accade dunque che un parlamentare Europeo di lungo corso.. , cioè l’Onorevole Cristiana Muscardini  (da 25 anni in Parlamento Europeo, là dove per essere eletti occorre che la gente scriva nome e cognome, poichè non esistono partiti che ti trascinino senza che la gente sappia chi sei e ti voti per questo) Vice Presidente dell’intergruppo sui diritti degli animali decida di approfondire , per il Suo ruolo istituzionale, quanto sia corretto il rapporto tra gli uomini e i cani cercando di capire  cosa accada nella cinofilia Italiana ed Europea.  Scopre così quel vuoto normativo, quell’assenza del custode del terreno, che autorizza chiunque a dire di essere un professionista della cinofilia. Novelli matematici dell’algoritmo del nulla. Lo stesso algoritmo autorizza anche chiunque a sfornare professionisti di tal guisa. A pagamento e quando non esentasse perché in nero, comunque rigorosamente fuori da ogni indicazione normativa.. anche perché non ne esistono in Italia.. E così da quando ci ritroviamo in quest’Italia di matematici dell’algoritmo del nulla (ma che però i soldini… sanno contarli benissimo), quasi più tecnici che proprietari di cani, qualcuno che fa politica non per riscaldare una bella poltrona ma per dare risposte a chi lo ha eletto, ha deciso di sviscerare questo tema.

E da allora è iniziato un interscambio che ha segnato le tappe che hanno preceduto questo risultato straordinario d’essere approdati a Strasburgo per portare una documentazione cartacea e filmata che desse delle risposte ai quesiti posti dall’Onorevole Muscardini e fatti propri dall’intergruppo sui diritti degli animali e per tanto dal Parlamento Europeo.  Tali quesiti si sono trasformati nel tempo in punti di dibattimento che si sono poi concretizzati nei punti discussi appunto a Strasburgo in data 26 Febbraio 2014 e che qui di seguito vi riporto:

  •  Il tema del randagismo e le concause di esso.
  • Il tema dell’addestramento dei cani difficili o problematici.
  • Il tema del preoccupante crescente utilizzo di psicofarmaci sugli animali.
  • La creazione di una legislazione Europea sull’addestramento e sulla figura professionale degli addestratori.
  • Il rapporto uomo-cane mediato dallo sport e nella fattispecie dalla disciplina IPO in funzione del carattere prodromico di essa alla selezione dei cani da utilità da impiegarsi nelle forze dell’ordine ed in protezione civile.
  • Il rapporto uomo animale nella pet therapy.
  • Le zoomafie.
  • L’allarme delle devianze patologiche umane: il crescente fenomeno della zooerastia.

Alla conferenza/convegno hanno preso parte con degli interventi puntuali anche il Presidente dell’intergruppo sui diritti degli animali Onorevole Pavel Poc, L’Onorevole Anna Rosbach coordinatrice del gruppo ENVI (ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare) e l’Onorevole Sonia Alfano che oltre ad essere Presidente della Commissione speciale Antimafie è anche membro della Commissione Petizioni.

Relatori del convegno intitolato “Trained to freedom” (“addestrati alla libertà”) , titolo che ho l’onore sia stato mutuato dalla relazione che io stesso ho portato a Strasburgo e che è rimasta agli atti del Parlamento Europeo insieme a tutti gli altri documenti filmati e cartacei, sono stati : Massimo Giunta, Giuseppe D’Urbino , il Dottore Luca Scandone , medico veterinario ed io, per l’appunto.

Voglio consegnare al Lettore, qualunque sia la categoria cinofila e cinotecnica alla quale Egli possa appartenere, il senso dei sacrifici fatti, per difendere il cane e chi la cinofilia la fa sul campo e non su internet.

L’Onorevole Muscardini, ” ha chiesto ad uno staff di tecnici di produrre una documentazione cartacea e filmata che comprovasse e certificasse il buon esito di modificazioni comportamentali ed emozionali , frutto del lavoro di rieducazione perpetrato attraverso l’addestramento e per tanto senza alcun uso di psicofarmaci di sorta,  su soggetti con evidenti disturbi del comportamento. Tali filmati sono stati realizzati e prodotti come documentazione ufficiale acquisita dall’inter-gruppo e dunque dal Parlamento Europeo.

Inoltre  è stato proposto al Parlamento Europeo anche un lavoro realizzato al fine di perorare la causa dell’utilità e specificatamente della disciplina IPO .

Massimo Giunta, Responsabile Addestramento presso la sezione AIAD LOMELLINA, ha proposto infatti  un filmato che vede come protagonista Iago (Dobermann Maschio di 7 anni che ha conseguito il secondo posto al Campionato Italiano di addestramento AIAD 2013; è stato anche riserva nella squadra italiana che ha partecipato al Campionato Mondiale di lavoro IDC 2012).

Il filmato si compone di due parti: la prima mostra diverse sequenze previste nelle Prove di Utilità e Difesa, eseguite all’interno del campo di addestramento, alla presenza di altri cani e persone.

Il cane viene toccato ed accarezzato anche da estranei senza avere reazioni spiacevoli o pericolose: mostra anzi un temperamento vivace ed un atteggiamento equilibrato e sempre collaborativo.

La seconda parte mette in evidenza il cane al di fuori: prima durante una passeggiata, libero dal guinzaglio, in campagna; il cane si allontana diversi metri dalla conduttrice, anche in prossimità di una strada ma rimanendo sempre sotto controllo, senza mettersi in pericolo.

Davanti ad un bar invece, viene ricreata la sequenza di Affronto-Abbaio prevista nelle prove FCI; al cane viene proposta la manica dal Figurante, la morde e dopo l’esecuzione del comando “lascia”, il cane dimostra di essere tranquillo ed equilibrato, accompagnando il proprio conduttore all’interno del bar.

Il cane dimostra sempre un’espressione gioiosa, vivace e tranquilla al fianco della propria conduttrice: è evidente che l’utilizzo del collare a scorrimento non lesiona il cane, ma anzi, il suo equilibrio sancisce la bontà dell’addestramento che gli ha permesso di diventare un compagno in grado di affiancare il conduttore in ogni dove.

Ciò viene anche comprovato dal Medico Veterinario Dr. Luca Scandone, presente sul campo, che ha supervisionato le fasi di addestramento e accertato il rispetto degli standard di tutela del benessere animale durante le fasi di training.

Infatti  è stata acquisita la relazione del Dottore Scandone , comprovante le condizioni di salute di tale soggetto addestrato alle prove di IPO , ed il rispetto dei canoni di tutela del benessere di esso, sia durante le fasi di addestramento sia come certificazione dello stato di salute dello stesso, alla fine del training. Tale documentazione è stata specificatamente volta a certificare il rispetto delle condizioni di benessere del cane e della sua salute psico-fisica, con preciso riferimento all’utilizzo del collare a scorrimento, quale insostituibile strumento di addestramento,  nei lavori di controllo e  contenimento delle dimensioni pulsionali dei cani. L’intento era quello di difendere la cultura classica dell’addestramento mostrando come la virtù degli strumenti consista non già nello strumento in sé, quanto nell’opportuno utilizzo dello stesso, e che tale opportuno utilizzo garantisce la salvaguardia dei parametri di tutela del benessere animale.

Giuseppe D’Urbino infine, è intervenuto nella sua qualità di tecnico di protezione civile, per parlare dell’allevamento dei cani da utilità come insostituibile bacino per il reperimento di tutti quei soggetti da inserire tra le fila delle forze dell’ordine e da impiegare come cani di protezione civile. Dopo avere sviscerato i concetti di doti, pulsioni ed istinti D’Urbino ha sottolineato come occorra affidarsi a professionisti sul campo (non su internet n.d.r.)  per rispettare i parametri della tutela del benessere animale nella preparazione e  poi nell’attività operativa di tutti questi soggetti. Il tutto ha ricondotto il discorso alle prove di IPO quali prove di verifica zootecnica di vitale importanza per la tutela del patrimonio genetico di tutti questi soggetti.

CONCLUSIONI:  l’obiettivo di perorare la causa delle prove FCI di IPO è stato pienamente raggiunto, così come l’obiettivo di divulgare la cultura dell’addestramento. Credo che l’occasione di avere ufficialmente portato al Parlamento Europeo questi documenti sia considerabile pressoché eccezionale.

Ad maiora.

Giovanni Giacobbe Giacobbe

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